Ma la Y è una vocale o una consonante?

La Y è una vocale o una consontante?

di Francesca Brotini, guest author, specializzata nella traduzione per il settore del turismo e dei viaggi

Spesso mi è capitato di pormi questa domanda: La Y è una vocale o una consonante? Poi mi sono detta che nella lingua italiana fondamentalmente il problema non sussiste in quanto essendo una lettera estranea all’alfabeto italiano non c’è necessità di farla rientrare né nella lista delle vocali, né in quella delle consonanti. Questa è decisamente una risposta tappabuchi, ma noi dobbiamo andare al nocciolo della questione!

Y delle mie brame, sei tu una consonante o una vocale?

Che ci crediate o no cari lettori amanti delle lingue, anche in questo caso la risposta giusta è “Dipende dal contesto!”, infatti la Y, come anche la W, può essere sia una consonante che una vocale a seconda della posizione che ha all’interno della parola.

La Y come vocale o consonante nella storia

Per rispondere alla nostra domanda, immergiamoci in un viaggio temporale che ha inizio al tempo dei fenici. Secondo l’Enciclopedia Treccani infatti, la Y avrebbe origini molto remote, deriva da una lettera fenicia che rappresentava la semiconsonante u (in linguistica, semiconsonante è sinonimo di semivocale), da qui i Greci avrebbero tratto la Y che inizialmente aveva il valore di u vocale. Più tardi, anche i Romani adottarono la Y nel loro alfabeto e furono proprio loro che verso il I secolo a.C. ricorsero al nuovo segno Y per denotare il suono ü. Questa lettera continuò a essere impiegata graficamente nella lingua italiana per parole latine, di origine greca e forestierismi fino al XVI secolo, quando la Y ha iniziato a essere sostituita dalla lettera I.

Ecco alcuni esempi: lat. Gyrus, da cui l’italiano giro; lat. Cynus, da cui l’italiano cigno

Allora, possiamo dire che la Y con il tempo è diventata una vocale, giusto? No, non è così semplice. Teniamo sempre presente che quando cerchiamo di rispondere a questa domanda ci stiamo rivolgendo a lingue diverse dall’italiano che, come dicevo, non prevede questa lettera nel suo alfabeto e che quindi non può darci alcuna risposta.

La Y nella lingua inglese

Prediamo ad esempio la lingua inglese.

Secondo il Merriam-Webster una lettera può essere definita vocale o consonante in base al tipo di suono che viene emesso in relazione alla posizione dei membri dell’apparato fonatorio (labbra, lingua, denti ecc.). In inglese la Y può essere considerata sia una vocale che una consonante, si tratta di vocale quando:

  • È l’unica vocale della parola (ex. gym)
  • Si trova alla fine della parola o della sillaba (ex. candy)
  • Si trova nel mezzo della sillaba (ex. system)

È invece una consonante quando si trova all’inizio di una sillaba o di una parola, proprio a causa della differenza di suono con cui viene pronunciata.

Giusto per aggiungere confusione sul paradosso della Y, secondo il dizionario summenzionato, la Y nella lingua inglese sarebbe più comunemente pronunciata come una vocale, ma a causa del suo suono unico quando agisce in funzione di consonante, si renderebbe più necessaria in qualità di consonante invece che di vocale. Il mistero della Y mi sembra infittirsi sempre di più perciò il mio buon senso mi impedisce di approfondire oltre.

Concludendo

Alla fine, dovendo emettere un verdetto direi che, come al solito, il conteso si riconferma l’attore principale di ogni controversia e che alla Y è concessa la facoltà di agire nella duplice veste di vocale e consonante in base alle leggi previste dalla grammatica locale.

Il caso è chiuso!

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