Intelligenza artificiale, intelligenza emotiva, intelligenza finanziaria… C’è ancora spazio per l’intelligenza culturale?

Francesca Brotini, guest author, mediatore culturale e traduttrice per il settore del turismo e dei viaggi, riflette sull’importanza di fare spazio all’intelligenza culturale

Premessa

Ultimamente, temi come l’intelligenza artificiale e l’intelligenza emotiva hanno attirato l’attenzione di molti. Sebbene estendere le proprie conoscenze in questi ambiti possa risultare utile e vantaggioso, c’è un’altra intelligenza che negli anni recenti, con l’aumentare dell’immigrazione e della globalizzazione, grida a gran voce per essere ascoltata e soprattutto compresa, ma che fin troppo spesso passa inosservata: l’intelligenza culturale

Anche lei, in realtà, se riceve le attenzioni che merita, può essere una grande alleata, anche nel lavoro. State pensando che non riguardi i nostri tempi all’avanguardia alle prese con la produttività e le soft skill? Allora, conosciamola meglio.

Cos’è l’intelligenza culturale?

La rivista EL.LE pubblicata da Edizioni Ca’ Foscari la definisce così: “capacità di muoversi, agire e ragionare in maniera efficiente in ambienti multiculturali”.

Agire e ragionare in maniera efficiente è probabilmente un agio a cui nessuno di noi vorrebbe rinunciare. Ci troviamo a muoverci in ambienti multiculturali con estrema frequenza, talmente spesso che forse nemmeno ce ne accorgiamo più ormai, perciò se vogliamo continuare ad avere massima efficienza ed efficacia, ho il doveroso onere di informarvi che dovrete fare spazio anche all’intelligenza culturale. Come?

Intanto, dimentichiamo il pregiudizio e impariamo l’empatia, perché è ovvio, i punti di vista saranno diversi, magari più spesso che in contesti privi di mix culturali, accettiamolo, ma possono essere sfruttati invece che sfrattati. Cerchiamo di capirli così da saperli gestire e da saper comunicare, sia verbalmente che non, in modo che favoriscano la comprensione e di conseguenza l’efficacia. Pensate che in uno dei suoi articoli il Samsic Hr Italia ha definito l’intelligenza culturale e sociale come “la nuova skill del futuro“, similmente si è espressa anche la scuola universitaria SSML Gregorio VII descrivendola “La competenza chiave per il presente e per il futuro”, ma se i titoli e le cariche non bastano per convincervi, è probabile che a fare la mossa dello scacco matto e ad obbligarvi alla resa saranno la praticità e la quotidianità stesse.

E per noi traduttori quanto è importante?

Fondamentale, infatti ogni buon traduttore sa che deve aver costantemente a che fare con differenze culturali, sia da quando scrive una semplice e-mail di presentazione al cliente/agenzia di traduzione a quando consegna il progetto finito interamente pensato per interagire con un preciso target che per ovvi motivi ha una lingua e una cultura diverse.

Un’altra figura professionale molto interessante che ho avuto modo di conoscere meglio grazie a un corso di qualifica con stage integrato della durata complessiva di un anno, è quella del mediatore culturale, per il quale l’intelligenza culturale è semplicemente l’essenza del suo lavoro, specialmente se opera in ambito sociale e sanitario.

Quindi, perché non saperne di più? 

Ecco alcuni spunti per chi è interessato all’argomento:

  • in ambito imprenditoriale, una lettura molto interessante è The Culture Map di Erin Meyer;
  • in ambito di mediazione, il segreto e la chiave rimangono un solido e ampio background di fondo. Personalmente approfondirei gli aspetti di carattere storico, geografico, etnico, religioso e legale del posto;
  • in ambito culturale, se si ha a che fare soprattutto ed esclusivamente con un copy può essere sufficiente acquisire informazioni per fare un buon lavoro. Per fare un ottimo lavoro però quando si ha a che fare con le persone, dobbiamo diventare più capaci, capaci dell’intelligenza culturale.

E tu, quale pensi che sia la capacità del futuro? Come scegli di comportarti in ambienti multiculturali?

Non vedo l’ora di sapere quali accortezze hai trovato utili!

Spero di sentirti presto!

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