È grave? Intendi l’accento o l’errore?
L’errore di ortografia che incontro spesso nei testi che revisiono e che andrebbe assolutamente evitato, perlomeno da parte di un amante della lingua italiana.
L’errore di ortografia legato all’inclinazione dell’accento di cui sto per scrivere potrebbe sembrare una pura esagerazione se non si ha un cuore da linguista. Oppure potrebbe essere scontato per chi ha l’occhio allenato del revisore di bozza e il sito dell’Accademia della Crusca tra i preferiti.
Dopo anni di revisioni e riletture, ogni volta che il mio occhi cade su qualcosa di “strano”, invia automaticamente un messaggio di allerta al cervello.
Se mentre leggo l’occhio vede la parola perché scritta in questo modo: ‘perchè’ … si blocca immediatamente e non riesce più ad andare avanti. Entra in uno stato di allerta…
‘Perchè?’ Assolutamente no! Dovrebbe essere ‘perché’ con un accento acuto sulla e. Così come per tutti i composti di che, come affinché, benché…
Forse l’origine di questa mia ipersensibilità agli accenti risale a un lontano 1988. Ero a Parigi ed era luglio, anche se a me sembrava piuttosto ottobre, viste le temperaturea. Seguivo un corso di traduzione letteraria alla Sorbona. Un giorno, inaspettatamente, la mia compagna di banco fu pubblicamente umiliata dal professore. Lei aveva osato pronunciare pésca (= dal verbo pescare) come pèsca (= il frutto del pesco). In altre parole, aveva tenuto la vocale troppo aperta e questo errore per lui era inaccettabile al punto da farne un vero e proprio “dramma” (secondo noi!).
Mi ricordo che abbiamo scherzato e riso su questa “finezza” all’infinito. Da un lato perché avevamo semplicemente bisogno di superare lo choc e dall’altro perché volevamo trovare il modo di scaricare la colpa sul professore troppo pedante, prendendolo in giro.
Ironia della sorte, oggi mi ritrovo a essere dalla parte del professore. Solo adesso capisco il perché di quei 10 minuti di rimprovero per un piccolissimo accento male inclinato.
Da linguisti abbiamo il dovere di proteggere l’integrità della lingua italiana.
A proposito, la e quando è verbo vuole l’accento grave, da scrivere così è e non quello acuto, vedi é, e men che meno un apostrofo così e’. La stessa cosa è valida quando è nella sua forma maiuscola. Si dovrà inserire È e assolutamente non É e tantomeno E’.
Per oggi direi che può bastare.
Alla prossima revisione!
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